Epifania del Signore
Epifania del Signore
PRIMA LETTURA
La stupenda visione del profeta anticipa il ritorno a Gerusalemme del popolo esiliato a Babilonia. La città, distrutta da Nabucodonosor, ridiventa giovane e bella e si riveste di luce, perché il suo Signore torna insieme ai suoi figli. Questa profezia si è realizzata con Gesù, che ha illuminato non solo Gerusalemme, ma tutta la terra e tutti i popoli.
Dal libro del profeta Isaia 60,1-6
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.
Meditazione
Anche noi possiamo ritrovarci in esilio e Babilonia può essere il nostro mondo o la cultura in cui siamo immersi, che dandoci l’illusione della libertà di fare qualunque cosa, in realtà ci impedisce di trovare la vera libertà, che è quella di essere noi stessi, in quanto figli di Dio e fratelli di tutti gli uomini. Gesù in mezzo a noi è la luce che brilla per farci vedere la verità di quello che siamo: esiliati e schiavi; e di quello che possiamo essere: figli di Dio capaci di amare e servire i fratelli, come ha fatto lui.
SECONDA LETTURA
L’apostolo Paolo, dopo aver detto che il Signore gli ha rivelato il 'mistero' – il suo progetto di salvezza –, comunica ai suoi fratelli che questa rivelazione è destinata a tutti, perché tutti i popoli e ciascuna persona possano godere della salvezza realizzata da Cristo e della vicinanza di Dio Padre.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 3,2-3a.5-6
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Meditazione
Paolo prova la gioia di comunicare ai suoi fratelli la notizia più bella della storia: Gesù ha salvato tutta l’umanità e ogni uomo. Oggi la Chiesa intera e ogni cristiano possono provare la stesso gioia: comunicare al mondo, e noi a ogni persona che incontriamo, che Gesù risorto è all’opera per salvare ciascuno di noi. Nel nostro mondo non bastano le parole, bisogna far toccare con mano a tutti quello che Gesù ha operato in noi: ci ha resi persone che con gioia amano i fratelli fino a dare la vita.
VANGELO
L'evangelista Matteo concentra in questo racconto la realizzazione di diverse profezie del Primo Testamento: quella che abbiamo ascoltato nella prima lettura, l'annuncio dello spuntare di una stella, che è il Messia, il riconoscimento da parte di tutti i popoli dell'unico Dio, che ha preparato la piena rivelazione del mistero della salvezza attraverso i testi sacri di Israele.
Dal vangelo secondo Matteo 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

COMMENTO
I Magi, di cui parla Matteo, sono i protagonisti di molte leggende, sviluppatesi nel popolo cristiano, che li ha resi re, ha dato loro dei nomi, diverse età, diverse provenienze... Ma a noi interessa concentrare l'attenzione su ciò che la venuta del Messia Signore produce in coloro che ne vengono informati. Confrontarci con tutti i protagonisti di questo brano è un'avventura spirituale interessante e fruttuosa.
Iniziamo da Erode. L'episodio avviene “al tempo del re Erode”, ma il suo tempo sta per scadere, perché il tempo appartiene a Dio e chi pensa di diventarne padrone lo perde e si perde. Egli aveva ricevuto un annuncio che poteva salvarlo, ma non lo riconosce, anzi se ne sente minacciato. La sua grandezza è solo apparenza, intrisa di sangue, crede di essere furbo, nasconde il suo progetto omicida, ma Dio lo aspetta per dargli il salario che ha meritato.
I capi dei sacerdoti e gli scribi. Sanno tutto, trovano subito la risposta esatta, si limitano ad accontentare il re sanguinario, ma non sono interessati, non cercano, non si muovono. Così restano prigionieri di un passato che non apre al futuro, alla novità del dono che Dio mette davanti ai loro occhi. Restano fuori. Per loro la profezia è lettera morta. In realtà sono morti loro.
I Magi. Sono sapienti perché amano la Sapienza, anche se ancora non l'hanno incontrata. Osservano il cielo, perché hanno fiducia che Dio darà loro un segno. Vedono una stella, nuova, splendente, e capiscono, perché il loro cuore è sintonizzato con la verità. Sentono di doversi muovere e lo fanno, perché la stella indica loro una strada da percorrere. Il loro cammino non è senza difficoltà, anch'essi devono liberarsi da qualche pregiudizio fuorviante: immaginano di trovare il re nella reggia di Erode e sbagliano strada. Ma la Sacra Scrittura li istruisce: il re grande si trova in un piccolo paese. Ci credono e corrono, pieni di gioia, di nuovo dietro la stella. Il re è un bambino, ma i loro occhi vedono la luce del mondo, discesa dal cielo per illuminare tutti i popoli e guidarli alla salvezza. È il re, è il figlio di Dio e attraverserà la croce per regnare in eterno. Obbediscono all'angelo perché sanno distinguere la verità dalla falsità e percorrono una nuova strada per tornare alla loro terra e vivere una vita nuova.
Gesù. È lui la stella che guida i Magi; è lui, bambino, che li aspetta nella casa e riceve l'adorazione e i doni. Non parla ancora, ma illumina; così i Magi riconoscono in lui il dono di Dio che salva loro e tutti i popoli.
SPUNTI PER LA MEDITAZIONE E LA PREGHIERA
- Erode fa il furbo a proprio danno. Potrebbe sembrare strano, ma trova imitatori anche oggi e non solo in coloro che procurano aborti o usano qualsiasi genere di violenza verso i bambini. Chiediamoci, se qualche volta la presenza o l'insegnamento di Gesù ci hanno dato fastidio, ci hanno minacciati su quello che possediamo... e noi abbiamo preferito, magari solo per un po', cancellarlo dall'orizzonte delle nostre scelte.
- Capi dei sacerdoti e scribi. Forse leggiamo o ascoltiamo 'troppa' parola di Dio e ci può capitare che scivoli via, senza lasciare traccia nella mente, nel cuore e nelle scelte che colorano le nostre giornate. Cristiani dalla coscienza incartapecorita, soddisfatta e comodamente seduta. La Parola di Dio invece illumina la mente, scalda il cuore, spinge ad agire nel bene.
- I Magi. In questo mondo, e anche nella Chiesa, ci sono uomini e donne che hanno desideri, attendono qualcosa di bello, scrutano il cielo e hanno la valigia pronta. Sembrano inquieti, insoddisfatti di ciò che possiedono, ed è vero. Lo Spirito Santo suscita nel loro cuore l'amore alla verità e al bene ed essi non solo lo lasciano fare, ma sono pure contenti e pronti a sfidare qualunque difficoltà. Anche per loro la stella è Cristo, pure se non lo conoscono.
- Gesù bambino. Per noi non è più bambino. Porta già i segni della passione e della potenza di Dio che salva il mondo e salva noi. La sua luce non si spegne, il suo amore non si esaurisce e lui è sempre a nostra disposizione, per illuminarci, amarci e salvarci, in qualunque situazione ci troviamo. Oggi abbiamo qualche dono da offrirgli?
PROPOSTA DI IMPEGNO
Basta pensarci un po' e pregare sinceramente per scoprire quale dono il Signore desidera da noi oggi.