Israele è stato colpito da molte sventure, causate dai propri peccati e dal tradimento dell'alleanza. Molti si chiedono se il Signore resterà offeso per sempre e non interverrà per salvare il suo popolo. Il profeta ricorda agli sfiduciati che il Signore è fedele e non verrà meno alle promesse fatte, nonostante i numerosi tradimenti. Dalla casa di Davide egli farà sorgere il Messia.
Ecco, verranno giorni – oràcolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda. In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.
Il Signore mantiene le promesse, a modo suo e non nostro, nei tempi suoi e non con i nostri tempi. È fedele non solo nei diversi tempi, ma ogni momento perché non ci fa mai mancare la sua presenza e il suo amore di Padre. Invece di dubitare di lui, possiamo interrogarci sulla nostra fedeltà a lui e alle promesse che lungo la vita gli abbiamo fatto?
I cristiani di Tessalonica sono già bravi e vivono secondo l'insegnamento di Gesù. Ma Paolo li esorta a crescere nell'amore fraterno, in modo da essere sempre pronti ad accogliere il Signore, quando tornerà nella gloria con i santi, per radunare tutti i salvati.
Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
Ci fanno innervosire le persone che dicono di noi, fin dalla scuola elementare: “può fare di più!”.
Ma se ce lo diciamo da noi stessi: “non faccio tutto quello che posso fare… posso fare di più”? Magari si può trattare non tanto di ‘fare’ di più, ma di ‘essere’ di più. Magari si tratterà semplicemente di crescere nell’amore, perché chi ama agisce e si inventa modi nuovi per amare il Signore e i fratelli.
Le immagini apocalittiche, che Luca riporta, ai cristiani del suo tempo e a quelli di oggi più che del futuro parlano del presente. Il mondo è oppresso e sconvolto dalle cattiverie e malvagità e tutti possono esserne spaventati. L'evangelista annuncia che Gesù ha già iniziato il mondo nuovo e ha già liberato l'umanità dal peccato. I credenti sono invitati a una condotta di vita coerente con il vangelo e alla preghiera costante, per essere sempre pronti.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Siamo in pieno discorso apocalittico di Gesù in Luca. In questo brano può esserci utile sottolineare due elementi.
Il primo. Le immagini catastrofiche, prese dal linguaggio apocalittico del Primo Testamento, possono suscitare il timore in chi non ha fede. I profeti annunciavano in questo modo la punizione dei persecutori di Israele, ma soprattutto l'intervento potente di Dio, che salva i suoi fedeli. In Luca le catastrofi annunciate sono secondarie e denunciano le cattiverie di ogni tempo, che sconvolgono il creato e le relazioni tra gli uomini. All'evangelista interessa annunciare che la salvezza definitiva si realizza con la seconda venuta di Gesù, il Figlio dell'uomo annunciato da Daniele, il Figlio di Dio, fatto carne. È lui che ha inaugurato la salvezza con la sua passione, morte e risurrezione e verrà una seconda volta a liberare il nuovo popolo di Dio, per condurlo nella casa del Padre a gustare la gioia del banchetto senza fine.
Il secondo. Non sapendo il momento e l’ora di questi avvenimenti, l’atteggiamento che viene richiesto ai cristiani è quello della vigilanza nella quotidianità. Questo significa: da una parte, lottare contro tutto ciò che addormenta la coscienza, fa perdere il senso delle cose, delle relazioni, delle scelte e progressivamente allontana dal Signore e dai fratelli; dall’altra, curare un rapporto quotidiano di amore con il Signore nella preghiera.
Tutto questo abilita il cristiano ad essere sempre pronto ad accogliere il Signore, che viene in molti modi prima della venuta definitiva; quindi lo rende aperto al dono dello Spirito, che comunica la sua luce e la sua forza, per vincere qualsiasi paura, anche di fronte ad avvenimenti terrificanti. Così per il credente comparire davanti al Signore potrà essere il momento del compimento definitivo del desiderio di incontrarlo e di restare per sempre con lui, con Maria e con tutti i santi.
Questa pagina è bella notizia per noi oggi e ci invita a essere sobri. C’è nel nostro mondo una certa mentalità catastrofica, che si vede in molte manifestazioni culturali, come esempio basta ricordare qualche film e qualche romanzo di ultima generazione. C’è chi rifiuta di pensarci e trova motivi in più per ‘godersi la vita’, finché dura. I dissipati sono coloro che non vogliono pensare alle cose importanti della vita e preferiscono vivere in superficie. Gli ubriachi sono quelli che volontariamente cercano ciò che li stordisce (le droghe sono di molti generi e toccano non solo il corpo ma anche lo spirito). Gli affannati sono coloro che si lasciano schiavizzare dalle cose di questo mondo, che pure bisogna curare, ma dando loro il posto e il valore giusto, non di più.
Inoltre è all'opera una strategia diabolica da parte dei ricchi e potenti: portare le persone e le famiglie sull’orlo del baratro e presentarsi come nuovi messia che promettono ricchezza e benessere in questo mondo, in realtà progettano di dominare gli altri con tipi nuovi di schiavitù. Solo le comunità di fratelli possono denunciare e contrastare efficacemente questo piano, che mira a devastare persone, famiglie, comunità e popoli, calpestando la vita e la dignità dei figli di Dio.
SPUNTI PER LA MEDITAZIONE E LA PREGHIERA
Riconosciamo qualcosa che ci dissipa, ci ubriaca o ci rende affannati e combattiamola con decisione.